Comunità energetiche e autoconsumo collettivo

Il Decreto Milleproroghe 2020 ha recepito – parzialmente, ma con un anno di anticipo – la Renewable Energy Directive (REDII) con la quale la Commissione Europea dà il via all’autoconsumo collettivo e alle comunità energetiche per agevolare lo sviluppo di un sistema energetico distribuito.

Cos’è l’autoconsumo collettivo?

L’autoconsumo collettivo si ha quando più consumatori sono collocati all’interno di uno stesso edificio/condominio nel quale siano presenti uno o più impianti di produzione di energia rinnovabile e di potenza massima pari a 200 kWp. Ogni consumatore attinge all’energia prodotta da un impianto centralizzato (es. fotovoltaico) beneficiando di energia gratuita e a zero emissioni.

Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili?

Le comunità energetiche possono essere realizzate tra soggetti che siano in prossimità fisica tra loro e si costituiscono come entità giuridica senza scopo di lucro dedicata per produrre e condividere energia rinnovabile. Alle comunità energetiche possono partecipare clienti residenziali, pubbliche amministrazioni e PMI.

Di chi sono gli impianti?

Sia per le configurazioni di autoconsumo collettivo sia per le comunità energetiche, gli impianti possono essere della comunità, di privati cittadini o soggetti appartenenti alla comunità o a soggetti terzi. Energy wave, in qualità di Energy Service Company (ESCo) si propone di realizzare, finanziare e gestire gli impianti con formule contrattuali dedicate.

Ci sono dei benefici economici?

Sono previsti degli incentivi sull’energia autoconsumata collettivamente e sono garantiti per 20 anni. Il valore dell’incentivo è pari a 100 €/MWh per l’autoconsumo collettivo e 110 €/MWh per le comunità energetiche.