Un riscaldamento globale al di sopra della soglia fissata dall’accordo di Parigi sul clima avrà “impatti irreversibili sui sistemi umani”: se si raggiungeranno i +2 gradi centigradi anziché +1,5, circa 420 milioni di persone in più sulla Terra dovranno affrontare “ondate di caldo estremo” e fino a 80 milioni di persone in più nel mondo potrebbero essere minacciate dalla fame. È quanto afferma una bozza del rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Organizzazione delle Nazioni unite (Onu). Il rapporto dell’Onu, redatto dagli scienziati, contiene oltre 4.000 pagine e mira a sensibilizzare i decisori verso scelte efficaci orientate a combattere la crisi climatica.
Carenza d’acqua, esodi, malnutrizione, estinzione delle specie: la vita sulla Terra come la conosciamo sarà inevitabilmente trasformata dai cambiamenti climatici quando i bambini nati nel 2021 avranno 30 anni o anche prima, avverte l’Ipcc. Qualunque sia il tasso di riduzione delle emissioni di gas serra, gli impatti devastanti del riscaldamento globale sulla natura e sull’umanità che da esso dipende accelereranno e diventeranno dolorosamente palpabili ben prima del 2050. “La vita sulla Terra può riprendersi dai grandi cambiamenti climatici evolvendosi in nuove specie e creando nuovi ecosistemi, ma l’umanità non può”, osserva l’Ipcc.