Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ha approvato il 27 maggio il regolamento relativo al Fondo nazionale reddito energetico. L’obiettivo è favorire la realizzazione di almeno 31.000 impianti fotovoltaici di piccola taglia, tra 2024 e 2025, in unità residenziali di famiglie in condizione di disagio economico. L’accesso al fondo non prevede la cumulabilità con altre agevolazioni statali, regionali o europee in materia di energia e copre tutti i costi di installazione dell’impianto fotovoltaico.
Il Fondo ha una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per il biennio 2024-2025, inizialmente messi a disposizione per le regioni del Mezzogiorno, che è stato esteso a tutto il territorio nazionale a partire dall’anno in corso e quindi verrà distribuito in tutte le regioni italiane. Si tratta di un fondo del Piano di Sviluppo e Coesione del MASE, è di natura rotativa e sarà alimentato dai proventi derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete, in eccedenza rispetto a quella autoconsumata.
Tutti i requisiti per accedere al fondo per il reddito energetico
Per poter accedere al Reddito energetico è necessario avere:
- reddito ISEE famigliare inferiore a 15 mila euro;
- o reddito ISEE 30.000€ per famiglie con almeno quattro figli a carico.
I beneficiari del contributo si devono impegnare a mantenere in funzionamento l’impianto per un determinato numero di anni.
Caratteristiche dell’ impianto fotovoltaico
Gli impianti previsti dal fondo devono:
- essere di potenza nominale non inferiore ai 2 kW e non superiore ai 6 kW, o comunque non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione. Devono essere dotati di polizza multi-rischi, servizio di manutenzione e monitoraggio delle performance per almeno 10 anni;
- essere installati su coperture, superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale;
- assicurare che una parte dell’energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico venga utilizzata per l’autoconsumo e quindi connesso a un normale contatore domestico.
Come funziona il contributo del reddito energetico
Il contributo è fornito come sostegno in conto capitale, e permette di consumare l’energia elettrica autoprodotta, mentre quella non consumata viene ceduta a titolo gratuito al Gestore del sistema energetico (Gse) che la venderà. I proventi delle vendite andranno ad alimentare il Fondo stesso per permettere ad altri beneficiari di poter procedere alla richiesta.
Il finanziamento per i beneficiari del reddito energetico può arrivare fino a un massimo di 11.000 euro per ogni impianto installato (ma può variare anche a seconda della Regione di residenza), la percentuale di spesa coperta dal contributo, quindi, cambia il base alle dimensioni dell’impianto e al fabbisogno energetico della famiglia. Il valore dell’incentivo può variare in funzione della Regione di residenza.
Come usufruire del reddito energetico
Per accedere al reddito energetico è sufficiente compilare e caricare la propria domanda sulla piattaforma del Gse (Gestore Servizi Energetici), che prenderà in carico l’istanza e gestirà la richiesta. Una volta accettata la domanda, il beneficiario dovrà sottoscrivere una convenzione con il Gse che prevede anche lo scambio di energia elettrica prodotta sul posto, l’autoconsumo e la cessione dei crediti maturati.